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2010 MONTENEGRO-CROAZIA-BOSNIA ERZEGOVINA

 
 

 

Moto utilizzata: Bmw GS 1200 R

Partenza: 28 Luglio 2010

Arrivo: 08 Agosto 2010

Tappe: Palermo-Messina-Villa San Giovanni-S.Onofrio-Sibari-Capo Spulico-Alberobello-Castellana-Bari-Kotor (via nave)-Sveti Stefan-Budva-Bar-Ulcinj-Stegvas-Lago Skadar--Godnje-Virpazar-Rjeka Crnojevica-Podgorica-Lovcen-Kotor-Perast-Risan-Budva-Podgorica-Ostrog-Gole del Piva-Parco Nazionale Durmitor-Zabljak-Gole del Tara-Drobrilovina-Mojkovac-Kolasin-Andrjievica-Plav-Gusinje-Berane-Bijelo Polje-Moraca-Cetinje-Lovcen-Kotor-Drubrovnik-Mostar-Blagaj-Citluk-Medugorje-Pocitelj-Cascate di Kravice-Dubrovnik-Bari (via nave)-Palermo

Nazioni visitate: Italia-Montenegro-Croazia-Bosnia Erzegovina

Km percorsi: 3200

 

28/07/2010  (374 km) Finalmente dopo tanti rinvii ed imprevisti sono pronto per partire per il mio viaggio estivo. Purtroppo sarò solo, mia moglie per motivi di lavoro non potrà essere con me. Alle 16.30 emozionato come sempre, prima di ogni nuova avventura on the road punto il muso della mia moto verso Messina. I chilometri scorrono velocemente. Alla prima stazione di servizio, proprio all’ingresso vengo fermato dalla Polizia per un controllo ! Ripresa la marcia affianco un motociclista anche lui in assetto da viaggio. Per una cinquantina di chilometri ci facciamo compagnia, poi nei pressi di una stazione di servizio, mi fa cenno per un caffè. Si chiama Giuseppe e ben presto scopro che anche lui dovrà fare la stessa mia strada, così dopo una breve sosta decidiamo di ripartire insieme. Nei pressi dello svincolo per l’imbarco traghetti, distrattamente non faccio caso al cartello stradale per l’uscita e così ci tocca fare una quarantina di chilometri (me ne scuso con Giuseppe) in più e pensare che sono partito un giorno prima per non fare troppo chilometri ! All’imbarco aspettiamo una ventina di minuti. Sulla nave una foto ricordo con il mio “breve compagno di viaggio”. Sbarcati a Villa S. Giovanni, facciamo immediatamente strada per Cosenza. Imboccata l’autostrada un tramonto meraviglioso illumina di rosso il mare di Sicilia e le isole Eolie sullo sfondo lentamente, lasciano il posto  alle luci soffuse di una Sicilia ormai lontana. Le condizioni pessime della Reggio Calabria-Salerno rallentano di parecchio la nostra marcia, con continui cambi di carreggiata. Alle 21.30 circa arrivo a allo svincolo di S.Onofrio, nei pressi di Pizzo Calabro. Dopo un cenno di saluto con Giuseppe imbocco l’uscita. Qui ad aspettarmi la gentilissima Margherita, che gestisce il B&B DonnaNuzza http://www.donnanuzza.it/ Vengo accompagnato presso la struttura a pochi chilometri dall’uscita autostradale. Il posto è incantevole, una villa immersa nel verde, con un immenso giardino ed una veduta strepitosa. Sono l’unico ospite del giorno, così dopo avermi assegnato la mia stanza, vengo lasciato solo in questo luogo incantevole. Dopo una doccia rinfrescante mi godo una buona birra, gentilmente offerta dalla casa, nella splendida cornice della veranda, arredata con molto gusto. Una luna sorprendente ed il cantare lento delle cicale accompagnano questi brevi momenti di assoluto relax. Un’ultima boccata di aria fresca e poi dritti a nanna !

29/07/2010 (km 385) Una splendida giornata di sole accoglie il mio risveglio. Aprendo la porta della mia stanza mi rendo conto di quanto bello sia questo posto. Il blu intenso del mare riempie per intero la mia visuale. Sono quasi dispiaciuto di dover andare via. Sono appena le 07.00, così dopo aver sistemato la moto parto immediatamente in direzione di Sibari. Al primo bar sulla strada, faccio una breve colazione per poi immettermi immediatamente in marcia. Dopo la monotonia dell’autostrada, giungo nei pressi di Sibari per  imboccare la SS 106 ionica verso Taranto. Sulla strada una sosta a Capo Spulico, dove su un costone di roccia domina la costa l’antico castello Federiciano Di Roseto  edificato probabilmente in epoca normanna nel luogo detto "porta di Roseto", che indicava il confine tra i possedimenti di Roberto il Guiscardo e quelli del fratello Ruggiero e costruito da Federico II nel XIII secolo. Il luogo è incantevole ed altrettanto la vista sul mare, peccato che adesso sia stato trasformato in un’enorme sala ricevimento. Riprendo la marcia ed il caldo comincia a farsi sentire. Il computer di bordo segna +33. Visto che sono molto in anticipo sulla tabella di marcia, decido di sfruttare al meglio la giornata, così mi dirigo verso Alberobello alla scoperta dei pittoreschi Trulli, dichiarati Patrimonio dell’Unesco http://www.alberobello.net/ . E’ giornata di mercato, così lasciato la moto nei pressi del centro storico, mi faccio una meravigliosa passeggiata tra queste antiche dimore per poi visitare il “Trullo Sovrano” con i suoi splendidi interni, l’unico ad avere un secondo piano. Terminata la visita ne approfitto per pranzare presso una trattoria sulla piazza a base di orecchiette con salsiccia e salumi locali. Dopo l’immancabile caffè, riprendo la moto e mi dirigo, su segnalazione dell’amico Giuseppe, incontrato il giorno prima alle famose Grotte di Castellana http://www.grottedicastellana.it/ . La distanza è breve così poco dopo sono già all’ingresso con il mio biglietto in mano per la visita guidata di due ore all’interno di questa meraviglia della natura. Il percorso comincia da un’enorme grotta, con una grossa apertura  sul tetto dal quale la luce entrando crea un suggestivo gioco di colori. Lungo il percorso un susseguirsi di fantastiche creazioni naturali, tra enormi stalattiti e stalagmiti  sino ad una meraviglia della natura, la “grotta bianca”, dove per millenni l’acqua e le sostanze minerali contenute in essa hanno creato un ambiente straordinario. Terminata la visita, nel fresco della grotta, appena uscito mi rendo conto di come ci siano almeno 13° di differenza con l’esterno. Dopo una buona bevuta di acqua dalla vicina sorgente, riprendo la marcia verso Bari, che dista appena 30 km. Mi reco immediatamente al porto per effettuare il check-in del mio biglietto con l’Azzurraline diretta a Kotor in Montenegro. E’ ancora presto per l’imbarco così ne approfitto per una visita alla straordinaria  Cattedrale di Bari, dedicata a San Sabino, che si trova nella bella  Piazza dell’Odegitria ed è considerata il più bel monumento architettonico pugliese  del  XIII secolo  e che  conserva al suo interno le reliquie di San Nicola di Bari in una suggestiva cripta. Mi reco nuovamente al porto e dopo aver mangiato un panino, mi avvio per l’imbarco. Un tramonto meraviglioso mi “costringe” ad una sosta forzata. Salito sulla nave, la stanchezza comincia a farsi sentire, così fatta qualche foto prima della partenza, decido di andare a letto, oggi è stata una giornata veramente piena.

30/07/2010 (km 230) Ore 06.00 dopo una lunga dormita decido di andare sul ponte ad osservare la costa del Montenegro http://www.montenegro.travel/index_it.html  http://www.visit-montenegro.com/ . Esco proprio quando la nave sta per entrare nella Baia di Kotor attraverso le Bocche di Cattaro. Lo spettacolo è immenso. Ovunque montagne ricoperte da una fitta vegetazione, le cui pareti scendo a picco su antichi villaggi. La giornata è straordinariamente bella. La nave lentamente si dirige verso Kotor dove arriviamo intorno alle 09.00 con due ore di ritardo rispetto all’orario previsto (andando a dormire la sera prima non mi ero accorto che la nave era partita in ritardo !). Ricevo la chiamata di Goran, l’amico Montenegrino conosciuto sul web. E’ lì ad aspettarmi dalle sette ! Condividiamo insieme la passione per la moto ed il mototurismo. Sarà lui che per  i primi tre giorni mi farà da guida nella sua splendida terra. Appena sbarcato, parcheggio la moto proprio sotto le mura dell’antica città e finalmente posso conoscere di persona Goran. Dopo un abbraccio e sistemata la moto partiamo verso Bar. Lungo la strada ci fermiamo per ammirare dall’alto la splendida Sveti Stefan, una pittoresca isoletta, un tempo abitata da pescatori ed adesso trasformata in residence di lusso. Purtroppo per lavori in corso non è possibile visitarla ma lo spettacolo che si gode dall’alto è comunque molto suggestivo. Ripartiamo verso Bar e lungo il percorso il panorama che si gode sulla costa è incantevole. Arrivati a destinazioni ad aspettarci c’è un amico di Goran, Gasho anche lui un grande motociclista che ci farà compagnia nel nostro giro di oggi. Nel locale di quest’ultimo mangiamo qualcosa velocemente, offerto gentilmente dalla casa ! Prima di partire Goran mi mi presta un cellulare con scheda telefonica del Montenegro, per ogni possibile evenienza, un gesto che ho molto apprezzato.  Riparti, ci dirigiamo verso le rovine dell’antica Bar. Il luogo è incantevole. Ovunque rovine ricoperte da rampicanti ed antiche strade acciottolate. Dai ritrovamenti archeologici il sito fu fondato dagli Illiri intorno all’800 a.C.  Nel 1878 l’intera città venne distrutta dai bombardamenti dei Montenegrini che ne strapparono il dominio ai turchi. Terminata la visita, ripartiamo verso il Lago Skadar. Sulla strada la visita alla “Stara Maslina” un antichissimo albero di ulivo con più di 2.000 anni ! La prossima tappa è Ulcinj, che vediamo dall’alto di un promontorio. La spiaggia è piena di bagnanti.  La strada che conduce verso Stegvas, al confine con l’Albania è spettacolare. Appena “girato l’angolo” in tutta la sua immensità e splendore la vista sul Lago Skadar. La strada che costeggia il lago è ancora più spettacolare. Il panorama è superbo. Attraversiamo splendidi paesaggi ed un meraviglioso bosco di castagneti per giungere a Godinje, forse il più bello dei villaggi del posto. Poco dopo giungiamo a Virpazar, piccolo villaggio tra tre ponti. Qui i padroni di casa mi invitano ad assaggiare le specialità del posto, tra cui una gustosissima zuppa di pesce, del formaggio di pecora ed una deliziosa carpa affumicata, il tutto innaffiato da birra locale. Ripartiamo verso uno dei posti più incantevoli del Montenegro, il Rijka Crnojevica (fiume), che dalla sponda nord-occidentale del Lago Skadar corre serpeggiando fino all’omonimo paese, caratterizzato dall’antico ponte in pietra a quattro arcate fatto costruire dal principe Danilo nel 1854. Proprio sul ponte facciamo una breve sosta per delle foto. Il tratto più spettacolare del Rijeka è là dove forma un’ampia curva tra una montagna, con lo sfondo due grosse colline che i Montenegrini chiamano scherzosamente “Sofia Loren” per la caratteristica ed inusuale forma. Poco dopo giungiamo a Karuc, un posto delizioso, con un piccolo ristorante immerso nella quiete più assoluta. Qui facciamo fuori una grossa anguria, offerta gentilmente dal proprietario del locale. Per oggi ho visto abbastanza è ora di fare strada verso Podgorica. Salutato Gasho, che ci farà compagnia anche domani insieme alla moglie, imbocchiamo la strada che da Cetinje collega la capitale. La strada è molto suggestiva ed è una vera delizia per i motociclisti, viste le innumerevoli curve lungo la strada. Giungiamo intorno alle 21.00 al Montenegro Hotel, dove soggiornerò per due giorni. Fatta una doccia, dopo circa un’oretta ne approfitto per una breve passeggiata con l’amico Goran, con moglie e figli per mangiare una gustosissima crepe. Adesso è ora di dormire.

31/07/2010 (km 240) Oggi il meteo non è dei migliori. Il cielo è nuvoloso e non promette niente di buono. Scendo a fare un’abbondante colazione nel ristorante dell’hotel. Poco dopo arriva Goran. Abbiamo appuntamento con Gasho e la moglie nei pressi di Cetinje. Qui prima di partire ci si prende un buon caffè. Siamo diretto al Parco Nazionale del Lovcen, la Montagna Nera che avrebbe dato il nome al Montenegro (crna,nero; gora,monte). Cominciamo a salire verso la cima e con noi arriva la prima pioggia. La visibilità è scarsa e mi rammarico  perché il panorama da quanto detto è stupendo. La principale attrazione del posto è il monumentale Mausoleo di Njegos situato nella seconda cima più alta del monte, il Jezerski Vhr (1.657 m). 461 gradini conducono al mausoleo dove è posta un’enorme statua in granito della figura più importante della storia e della cultura montenegrina, Petar II Petrovic Njegos. Comincia a piovere a dirotto, così decidiamo di fermarci presso il ristorante locale, proprio all’ingresso della lunga scalinata, dove ci deliziamo con delle specialità locali. Dopo circa un’oretta, la pioggia non sembra cessare, così decidiamo di scendere a Kotor per visitare l’antico borgo ed indossato l’antipioggia e salutati Gasho e la moglie che fanno rientro a Bar, cominciamo la discesa di quella che è considerata una delle strade più belle al mondo, con una magnifica veduta sull’intera baia di Kotor. Purtroppo il cattivo tempo limita la vista, così decido di non fermarmi neanche per una foto, questo è un posto che merita senz’altro un’altra visita, prima di lasciare il paese. Scendiamo lentamente, lungo i 17 km della strada con i suoi 25 tornanti. La temperatura segna +10° ! Mi rendo conto di quanto bello debba essere il panorama con il bel tempo. Devo assolutamente tornare. Arrivati nei pressi di Kotor, il sole torna a splendere ed un cielo azzurro accoglie il nostro arrivo. Dai +10° si passa a +33° ! Parcheggiamo la moto proprio all’ingresso di Porta del Mare, costruita nel 1555 durante il Regno della Serenissima. Ci perdiamo nei meravigliosi vicoli dell’antica città, tra splendide piazze e stupendi palazzi. L’edificio più importante è la Cattedrale di San Trifone eretta nel XII sec. che contiene al suo interno, un bellissimo museo con pregevoli opere d’arte. Terminata la visita e mangiato velocemente una pizza, riprendiamo la moto per un giro lungo la pittoresca strada che costeggia tutta la baia. I paesaggi lungo il percorso sono entusiasmanti e più volte sono “costretto a fermarmi” per una foto. Giungiamo a Perast, secondo il mio parere il posto più bello ed incantevole della baia. Da ogni parte è visibile il campanile della Chiesa di San Nicola, con i suoi 55 m. Dall’alto di quest’ultimo il panorama è superbo. Di fronte a largo due piccole isole, una la più piccola è l’isola di San Giorgio, sede di un monastero benedettino, l’altra, la più grande è l’isola della Signora dello Scoglio, creata artificialmente nel XV sec. dagli abitanti del luogo. Ripartiamo verso Risan, che di per sé non presenta nulla di bello, ma è custode di pregevoli mosaici romani, appartenenti ad una villa scoperta nel 1930. Poco dopo giungiamo a Kamenari, dove prendiamo il traghetto per Lepetani, dall’altro lato della baia. Il tragitto è brevessimo e poco dopo siamo già per strada di ritorno verso Podgorica. All’altezza di Budva, il caos di macchine è infernale, così grazie alle conoscenze di Goran, prendiamo una scorciatoia attraverso la montagna ed in breve giungiamo sulla strada per Cetinje, attraverso vedute mozzafiato lungo la costa. Comincia a far buio e l’aria è piacevolmente frizzante. Giunto in hotel, dopo una lungo doccia, scendo in centro per mangiare qualcosa. La stanchezza comincia a farsi sentire ed è ora di tornare, domani mi aspetta una lunga giornata on the road.

01/08/2010 (km 222) Ore 07.00 puntuale all’appuntamento l’amico Goran è già sotto l’hotel che si gusta comodamente un caffè. Da parte mia ho già pagato il conto e caricato la moto, oggi è l’ultimo giorno di pernottamento nella capitale e l’ultimo giorno che Goran potrà farmi compagnia, purtroppo per motivi di lavoro non potrà seguirmi per il resto del viaggio. Partiamo in direzione di Ostrog a circa 50 km dalla capitale, per visitare il luogo di culto ortodosso più importante del Montenegro, il bianco Monastero di Ostrog, appunto, incastonato in una parete di Roccia  a circa 900 metri di altezza, nella valle di Zeta. Lungo la strada il panorama sulla valle è magnifico. L’ultimo tratto di strada che conduce al monastero è in pessime condizioni. Detto “miracolo di San Vasilije”, perché nessuno è in grado di capire come sia stato fatto, fu costruito nel 1655 all’interno di una grande grotta. Molto suggestivo, il rituale dei tantissimi pellegrini, che fanno la fila per entrare al monastero, dove sono custodite, in una magnifica cappella affrescata, le reliquie del Santo. Dopo circa un’oretta, scendiamo a valle, proprio all’ingresso della strada che conduce al monastero, dove in un bel ristorante con una magnifica veduta sulla valle, facciamo  un’abbondante colazione a base di specialità locali. Ripartiamo in direzione di Niksik. Qui facciamo una breve sosta per visitare la chiesa locale. Ho la fortuna di assistere al rituale molto particolare di un matrimonio ortodosso. Ci dirigiamo verso Scepan Polje, al confine con la Serbia, per ammirare la Gola del fiume Piva. La strada è magnifica ed altrettanto il panorama. A Sinjac facciamo sosta per visitare il magnifico monastero di Piva, con i suoi fantastici affreschi. In origine il monastero era situato sulla sorgente del fiume Piva, ma in seguito ai lavori di costruzione della diga, si dovette spostarlo in altro luogo. L’impresa fu ardua, vista l’importanza storica del monastero con i suoi 1.260 metri quadri di affreschi. L’operazione durò ben 12 anni ! Terminata la visita riprendiamo la marcia lungo la tortuosa e magnifica strada che costeggia il Piva, attraversando una serie infinita di tunnel e scoprendo ad ogni curva paesaggi mozzafiato. Giungiamo alla diga elettrica, dove facciamo una breve sosta prima di ripartire. Tornando sui nostri passi a circa 15 km dalla diga, sulla sinistra la strada che sale al Parco Nazionale del Durmitor. Quest’ultima ad ogni curva, regala paesaggi superbi, che mi costringono più volte a fermarmi per osservare il panorama sulla Gola del Piva. Cominciamo a salire verso uno dei più importanti parchi nazionali del Montenegro, ricchissimo di una vastissima e differenziata flora e fauna, oltre a vantare circa 18 laghi glaciali soprannominati “Gorske Oci” gli occhi della montagna, più di 48 picchi che superano i 2.000 m tra cui la vetta più alta è il Bobo-Tov Kuk con i suoi 2.523 m. La strada che conduce sino al passo Sedlo è letteralmente da urlo ! Paesaggi montani stupendi. Il meteo è dalla nostra parte, con una magnifica giornata di sole e 24° gradi. Dopo innumerevoli soste per ammirare il paesaggi circostanti, giungiamo al passo a 1.907 m Qui facciamo una breve sosta, per poi scendere verso Zabljak, l’unica cittadina situata all’interno del parco. Facciamo sosta in un bar per bere l’ultima birra insieme, poi dovrà ripartire verso casa. Cerchiamo alloggio per la sera e Goran mi trova posto presso l’Hotel Javor. Sono dispiaciuto di dovere lasciare il mio compagno di viaggio. Saluto Goran e comincio a scaricare la moto. Sono appena arrivati dei ragazzi italiani, Alessandro e Serena anche loro in moto. Dopo le presentazioni, scopro con piacere che conoscono il mio sito web. Come spesso accade tra motociclisti, c’è subito una certa confidenza, così dopo quattro chiacchiere, decidiamo di andare insieme a visitare il Lago Nero (Crno Jezero). Parcheggiamo le moto proprio all’ingresso della strada che conduce al lago e dopo una piacevole passeggiata di pochi minuti giungiamo alle sue sponde. Il paesaggio è bellissimo e sullo sfondo si erge il cosidetto “Orso” (Meded) con i suoi 2.287 m di altezza. Mettiamo i piedi nella pulitissima acqua del lago. Il tempo trascorre piacevolmente così dopo circa un’oretta, facciamo rientro in hotel dove decidiamo di cenare insieme. Qui incontriamo altri motociclisti di Milano, con i quali trascorriamo una piacevole serata, all’insegna del buon gusto della cucina montenegrina.

02/08/2010 (km 310) Ore 08.00 colazione in compagnia di Alessandro e Serena e poi via verso le Gole del fiume Tara. Splendida giornata di sole non potevo avere di meglio. Il Tara scorre attraverso le montagne del parco Durmitor, dando origine ad un lungo canyon che in certi punti raggiunge i 1.300 metri di altezza ! Molto apprezzato per coloro che praticano il rafting. Spettacolare il ponte sul fiume alto 150 metri, con splendide vedute sulla gola sottostante. Il panorama lungo il percorso è strabiliante. Giungo al piccolo ma bel monastero di Dobrilovina, costruito nel XVII sec. dove vengo accolto da una suora in abito nero che mia apre la porta del monastero per visitare il suo interno. Poco dopo giungo nella cittadina di Mojkovac dove incrocio i ragazzi milanesi in moto. Qui faccio sosta per un caffè ed immediatamente dopo riparto verso il Parco Nazionale di Biogradska Gora nel massiccio montuoso di Bjelasica. Qui si trova una delle ultime tre foreste vergini d’Europa. Pagato l’ingresso al parco, attraverso una bellissima strada tra la foresta e giungo all’incantevole lago circondato da una meravigliosa vegetazione. Parcheggio la moto e mi avvio a piedi per una lunga passeggiata intorno al periplo del lago, in un ambiente idilliaco. Dall’altra sponda del lago incontro Alessandro e Serena che si rilassano con una bel giro in barca nelle limpide acque del lago. Saluto i ragazzi e subito dopo trovo un angolo tutto per me dove ne approfitto per una splendida e rinfrescante nuotata. Dopo circa un’oretta al sole, riprendo la marcia e giungo alla moto per dirigermi verso Kolasin ed imboccare la splendida strada che conduce a Andrijevica. Lungo il percorso mi fermo presso l’unico e minuscolo bar che incontro per un caffè. Proseguo verso Plav, dove faccio sosta per visitare lo splendido lago con lo sfondo le inesplorate montagne Prokletije  e poi proseguire per Gusinje, con le sue moschee ed i minareti. Sono nella parte musulmana del paese, proprio al confine con l’Albania. Faccio sosta in un tipico ristorante locale per mangiare dei gustosissimi e tipici Cevapci. Inavvertitamente chiede una birra..ma dimentico che in questa zona non si bevono alcolici ! Riparto, tornando verso Andrijevica ma non ho intenzione di fare la stressa strada verso Kolasin, così decido di fare il giro largo, passando per Berane e poi Bijelo Polje. Lungo la strada vengo fermato dalla polizia ! Radar ! 90 km orari contro i 50 previsti. Mi informano scrivendo sul un pezzo di carta che devono farmi una multa di 150 euro e che devo seguirli in caserma per il pagamento. Dopo circa un quarto d’ora di “suppliche”, riesco con mia grande sorpresa a convincere il poliziotto che con una stretta di mano mi dice di andare via. Non mi sembra neanche vero. In breve arrivo nei pressi di Mojkovac, dove trovo alloggio al Motel Krstac, 15 euro per la camera singola, con bagno ! Inoltre c’è un ottimo ristorante, dove non mi faccio sfuggire l’occasione di mangiare ancora qualcosa di tipico della cucina montenegrina. Sono circa le 22 e dopo la terza birra, gentilmente offerta dalla casa, vado a letto, per oggi sono abbastanza cotto !

03/08/2010 (km 275) Ore 08.00 abbondante colazione a base di uova strapazzate e succo di arancia, oltre l’immancabile caffè. Riparto lungo la strada che da Kolasin conduce alla capitale per fare sosta allo splendido Monastero di Moraca, che si trova accanto al letto del’omonimo fiume. Circondato da un grande muro bianco che racchiude l’intero complesso, fu edificato nel 1252 ed al suo interno contiene splendidi affreschi e pregevoli lavori in legno. Qui incontro, ancora una volta, Alessandro e Serena. L’atmosfera è di pace e serenità. Alcuni monaci ortodossi, oziano pigramente all’ombra godendosi la frescura della mattina. Terminata la visita, punto il muso della moto verso Podgorica, per incontrare ancora una volta l’amico Goran, per un ultimo saluto prima di lasciare il paese e per consegnargli il cellulare gentilmente messomi a disposizione. Dopo aver bevuto qualcosa e ringraziatolo per la sua disponibilità riprendo la strada verso Cetinje. Oggi è una magnifica giornata di sole e non posso non tornare sul monte Lovcen, prima di lasciare il paese. In breve giungo alla vetta. Il paesaggio è completamente differente dall’ultima volta. Il cielo limpido permette di spaziare all’orizzonte. Risalgo i 461 gradini sino al mausoleo ed il panorama che si gode dalla terrazza è da lasciare senza parole. Mi rilasso per una buona mezz’ora al sole. Ripresa la moto, con emozione mi dirigo verso la strada che dal Lovcen scende verso Kotor. Girato l’angolo, il panorama è superbo. Una veduta magnifica su tutta la baia. Mi fermo nel piccolo bar sulla strada proprio nel punto più bello per bere qualcosa. Ho fatto bene a tornare, sarebbe stato un peccato non godere di questo strepitoso spettacolo della natura. I 25 tornanti che scendono verso Kotor si susseguono uno dopo l’altro, regalandomi ad ogni curva una visuale diversa. In breve giungo lungo la baia, per dirigermi al confine Croato verso Herceg-Novi. Rapidamente attraverso tutta la baia e passo la frontiera. Pochi chilometri e giungo a Dubrovnik, proprio al tramontare del sole. L’antica città fortificata, con le sue scintillanti strade lastricate in marmo e i suoi magnifici palazzi, si mostra dall’alto in tutta la sua bellezza. Scendo in centro per trovare un alloggio, ma dopo 5 tentativi falliti, mi rendo conto che è impossibile trovare posto , così proprio quando mi stavo rassegnando a trovare posto altrove, chiedo ad una signora per strada se ha degli alloggi ed inaspettatamente mi dice che ha una mansarda libera. Non mi faccio sfuggire l’occasione di stare a due passi dal centro storico, con tanto di parcheggio privato e veduta strepitosa sulle mura ! Sistemati i bagagli e fatta una lunga doccia, mi reco in centro che dista appena 2 minuti a piedi. La città di notte è meravigliosamente bella, peccato il gran numero di turisti che riempiono le strade, non sono più abituato a questo fragore. Dopo circa due orette di camminare tra i vicoli della città, la stanchezza comincia a farsi sentire ed è ora di tornare. Domani sarà una giornata senza moto, completamente dedicata alla scoperta di questa meravigliosa città.

04/08/2010 (km zero) Sono le nove e ci saranno già 30° !! Giornata terribilmente calda ma bellissima. Faccio colazione godendomi la vista della città dalla mia mansarda. Oggi dedicherò l’intera giornata alla scoperta di ogni angolo di questa meravigliosa città, fondata 1.300 anni fa da un gruppo di rifugiata provenienti dalla Grecia, sino al XV secolo sotto il dominio della Serenissima, per secoli una delle più importanti repubbliche marinare ed infine quasi distrutta dai bombardamenti dell’ultimo conflitto del 1991. Comincio il mio giro da Porta Pile, dove si trova l’ingresso alle mura. Da qui lungo i due chilometri del percorso è possibile ammirare la città in tutto il suo splendore. Poi ancora la Torre dell’Orologio, la Fontana di Onofrio del 1438, il Monastero Francescano con uno splendido chiostro e la terza farmacia più antica d’Europa, la Colonna di Orlando, Palazzo Sponza, la Chiesa di San Biagio, la Cattedrale dell’Assunzione della Vergine, il Palazzo del Rettore, il Collegio dei Gesuiti, il Monastero Domenicano, per poi perdermi nella bellezza e nell’atmosfera seducente dei vari vicoli della città vecchia. In serata mi reco alla funivia che conduce sul monte Srd, proprio sopra la città. Da qui aspetto che il sole tramonti, illuminando di arancione e poi di un rosso intenso, il mare e le isole lungo la costa, per poi scomparire all’orizzonte. Infine aspetto che le ultime luci scompaiano per far posto all’oscurità e per ammirare le spettacolo scintillante della città by night. Tornato in centro, mi godo l’ultima cena, comodamente seduto, osservando con curiosità il via vai dei turisti.

05/08/2010 (140 km) Ore 07.00 pronto per la partenza. Caricata la moto, mi dirigo verso il confine con la Bosnia Erzegovina. Lungo il percorso a circa 50 km da Mostar mi fermo presso un motel per fare un’abbondante colazione. In breve arrivo in città, dove trovo posto presso la Pensione Most http://www.pansionmost.dzaba.com/en/index.htm vicinissima al centro storico e con parcheggio gratuito per la moto. Dopo una breve doccia, sono fortemente curioso di vedere il famoso ponte sul Neretva distrutto durante in conflitto del 1993 e ricostruito dall’Unesco nel 2004 http://www.comune.fi.it/mostar/it/index.html   Il ponte conferisce alla città un fascino insuperabile. Ancora evidenti un po’ in tutti i palazzi i segni dell’ultimo conflitto. Il centro storico, regala degli scorsi ineguagliabili. Dedico l’intera giornata a visitare ogni angolo e monumento di questa città. Mostar significa “custode del ponte” ed infatti fu Solimano il Magnifico che nel 1557 ordinò la costruzione di un magnifico arco di pietra che fu completato nel 1566 e divenne ben presto una delle più importanti opere ingegneristiche del tempo per poi essere tristemente distrutto nel novembre del 1993 dall’artiglieria croato-bosniaca, esattamente 427 anni dopo la sua costruzione. Dopo aver ammirato gli incredibili tuffi dal ponte nelle gelide acque del fiume  scendo sulla riva dove mi rilasso pigramente al sole. Qui incontro due simpatici studenti, lui cileno lei americana che vivono a Milano e tra una chiacchiera e l’altra decidiamo di cenare insieme, in uno dei numerosi ristoranti con veduta sul ponte ed il centro storico. Scegliamo il ristorante Babilon, naturalmente tutto a base di specialità locali. Dopo cena, salutati i ragazzi ne approfitto per qualche foto in notturna prima di rientrare in hotel.

06/08/2010 (km 148) Ore 07.00 vengo svegliato da un violento temporale. Piove a dirotto, il mio progetto di partire per Sarajevo salta, visto che dalle informazioni ricevute il temporale si sta spostando proprio da quelle parti. Così confermata la camera ancora per una notte, parto alla scoperta dei dintorni di Mostar. La scelta risulta azzeccata e poco dopo il sole comincia a fare capolino tra le nuvole. Mi dirigo verso Blagaj per visitare il suggestivo monatero derviscio del XV secolo, situato presso una sorgente. Il luogo è molto pittoresco e rilassante. Riparto verso Medugorje, luogo di culto per l’apparizione a sei adolescenti della Madonna nel 1981. Come tutti i santuari, aldilà del credo, c’è un enorme business legato alla fede religiosa. Pochi minuti, giusto il tempo per una foto e scappo via per recarmi a Pocitelj, una strepitosa fortezza d’epoca ottomana, considerata uno dei maggiori tesori architettonici della Bosnia-Erzegovina. Mi perdo tra i vicoli, le torri e le tipiche case del luogo, per poi ammirare dall’alto della fortezza il superbo panorama circostante. Infine mi reco alla cascate di Kravice, lungo la strada che collega Capljina a Ljubuski. Il luogo è straordinario e tantissima gente si diverte a nuotare nelle acque cristalline. Mi rilasso al sole, con i piedi a mollo godendomi questo  assoluto momento di relax. La pancia comincia a brontolare così mi reco presso la trattoria locale proprio ai margini delle cascate, dove mi godo in santa pace una buonissima birra e dell’ottimo cevapci. Dopo l’immancabile caffè riparto per fare rientro a Mostar, dove ne approfitto dell’ultima serata per deliziarmi ancora una volta con delle specialità locali presso il ristorante Sadrvan, eccellente posto dove apprezzare la cucina locale.  

07/08/2010 ( 140+240 km) Ore 08.00 lascio con dispiacere Mostar per recarmi in Croazia, nel porto di Dubrovnik dove alle 16.00 partirà la nave per Bari. I chilometri scorrono con calma e senza fretta. Mi fermo per un caffè presso un bar ed in breve passato la frontiera, arrivo nella zona portuale della città. Fatto il check-in del biglietto, acquistato durante il mio soggiorno in città, mi dirigo nella zona d’imbarco dove compro qualcosa da mangiare durante il viaggio. Qui faccio conoscenza con alcuni motociclisti di rientro anche loro dalle vacanze. Tra una chiacchiera e l’altra ci si imbarca e mi accorgo che la lampada anabbagliante è andata. La nave è stracolma di pellegrini di ritorno da Medugorje ed è impossibile trovare un attimo di silenzio. Provo a riposare un po’ ma niente da fare, impossibile. Faccio amicizia con una coppia di Messina, anche loro in moto che intendono, una volta arrivati a Bari intorno alle 23.00, fare strada verso casa. Decido di seguirli visto che le luci della mia moto sono andate. La nave arriva puntuale ed appena sbarcati mi accodo ai ragazzi, con i quali facciamo insieme i primi 240 chilometri, in una notte fantastica, dove più di una volta riesco ad osservare una stella cadente. Facciamo diverse soste per bere un cappuccino e mangiare qualcosa. Passato Sibari ed entrati in autostrada, la stanchezza comincia a farsi sentire e con essa un malessere generale, così decido di fermarmi per la notte presso un’area di servizio. Sono le 03.30 del mattino. Saluto i ragazzi che continuano la loro marcia e mi distendo su un prato vicino aspettando le prime luci dell’alba, sperando che con un po’ di riposo stia meglio.

08/08/2010 (km 450) Ore 05.45 mi alzo con un fortissimo mal di testa ed una nausea tremenda, qualcosa che ho mangiato, forse il cappuccino, non era dei migliori ! Penso proprio di avere una bella intossicazione alimentare. Con fatica mi alzo e mi preparo a partire. Ogni 50 chilometri sono costretto a fermarmi, per riposare un po’ e lasciare passare la forte nausea. Prendo delle medicine che avevo con me, ma il risultato non è dei migliori. All’altezza di S.Onofrio non ho più le forze di stare sulla moto. Mi fermo in una piazzola e poco dopo rigetto l’anima ! Sto malissimo, così decido di distendermi un po’ sotto un albero, nella speranza che possa migliorare. Dopo circa un’oretta riprendo la marcia, sto un po’ meglio ma mi sento ancora una pezza. Arrivo al traghetto a Villa San Giovanni appena in tempo per l’imbarco e poco dopo sono disteso nelle poltrone della nave, dove cado in un sonno profondo, disturbato solo dalla voce del personale della nave che mi avverte del mio arrivo a Messina. Ripresa la marcia, comincio a stare nuovamente male. A Patti esco dall’autostrada nella speranza di trovare una farmacia aperta. Oggi è domenica e dopo due falliti tentativi, disperato mi rimetto in marcia. Chiamo mia madre e le chiedo di farsi trovare all’ingresso dell’uscita dell’autostrada di Bagheria con dei farmaci adatti. I chilometri che mi separano dal mio arrivo sembrano infiniti. Giungo a Bagheria, dove prendo alcuni farmaci contro le intossicazioni alimentari e riparto per Palermo. 24 chilometri e sono finalmente  a casa ! Sono distrutto non ho neanche le forze di salire le scale di casa. Apro la porta mi levo di dosso tutto e crollo nel letto in un sonno profondo. Il mio viaggio è finito ! Alla prossima

Ringrazio vivamente l’amico Goran del Montenegro, per la sua disponibilità, gentilezza e cordialità e per avermi fatto trascorrere insieme delle meravigliose giornate on the road nella sua splendida terra e tutti coloro i quali hanno contribuito a modo loro a rendere ancora più unica questa avventura on the road.