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FOTO

02) 24 Maggio 2019 - Sulla via dei santuari

 

 

Moto utilizzata:      GS 1200 LC

Tappe: Palermo-Piana Degli Albanesi-Corleone-Campofiorito-Bisaquino-Burgio-Palermo


Nazioni visitate: Italia


Regioni visitate: Sicilia


Km percorsi: 260


Durata: una  giornata

Visto che le previsioni meteo prevedavano pioggia per sabato ho deciso di anticipare il giorno prima questa nuova avventura on the road in Sicilia. Giornata semplicemente meravigliosa, anzi un po troppo calda per i miei gusti. Oggi me la prenderò con calma visto che sono solo. Prima di prendere la moto passo dal bar sotto casa per comprare la “colazione” , l’iris al forno con ricotta. Lascio rapidamente il traffico caotico della città e mi dirigo verso Piana degli Albanesi. Prima di lasciare la vista del mare mi fermo per fare colazione con una splendida veduta sulla città di Palermo. Continuando sulla SP5 giungo al lago di Piana degli Albanesi. É sempre uno spettacolo guardare il lago e le montagne circostanti. Prima di Sant’Agata imbocco la SP 103. La strada è completamente dissestata e bisogna stare molto attenti. Faccio veramente fatica ad andare avanti ma lo spettacolo della campagna sicula in primavera è così bello ed emozionante che nonostante le imprecazioni per la strada sono costretto a fermarmi tantissime volte per godermi questo spettacolo unico ed affascinante. Finalmente giungo alla mia prima destinazione di oggi il santuario di Maria Santissima del Rosario di Tagliavia nei pressi di Corleone. La storia  racconta che nell'area adibita prevalentemente a pascoli e colture  varie , i fratelli Lo Jacono, allevatori e affittuari del feudo Strasatto,  rimuovendo un cumulo di sassi per la costruzione di un ovile, trovarono una lastra di pietra nella quale era dipinto  un'immagine della Vergine del Rosario. l ritrovamento considerato miracoloso, fu seguito contestualmente dall'affioramento di una sorgente d'acqua ritenuta dagli effetti curativi. Con l’esposizione del dipinto ha inizio la venerazione della madonna ed in seguito la costruzione del santuario. Ripresa la moto attraverso Corleone per fermarmi un attimo ai ruderi della Chiesa di San Marco. La leggenda dice che che esiste un cunicolo che la collega alla cripta della chiesa madre e che sia  possibile trovare un tesoro (il cosiddetto Tesoro di San Marco)  se si riesce a percorrere l’intero percorso, allo scoccare della mezzanotte del 25 Aprile,  con un bicchiere colmo d’acqua e senza farne versare una goccia ! Proseguo verso Campofiorito per poi giungere nei pressi di Bisaquino per visitare il Santuario della Madonna del Balzo. Si narra che l’immagine della Madonna che fu ritrovata sul monte fosse portata per ben tre volte in paese e ogni volta fosse sparita e poi ritrovata sul sacro  Balzo dove oggi sorge il santuario costruito nel 1679. Purtroppo a causa della caduta di alcuni massi non è stato possibile visitare il santuario. La veduta su tutto il territorio è imponente ma non mi resta che riprendere la moto e continuare il mio percorso. Continuando sulla SS188 prima di Palazzo Adriano faccio un incontro di altri tempi. Un uomo in sella ad un somaro (o scecco in siciliano). Gli chiedo se posso fare una foto e mi racconta che tempo fa un paesano emigrato in america fece la stessa foto. Gli dico che la sua foto non andrà così lontano ma in terra vichinga. Ne è nata una piacevole chiacchierata conclusasi con queste parole in dialetto” Lei ummacanusci io unnacanuscio ma mi bastaru ru paruole pi sapiri che pirsona è lei, le auguro tante cose belle” ! Poco dopo giungo nella bella piazza di Palazzo Adriano set del famoso film di Tornatore “Nuovo cinema paradiso”. Qui mi fermo al bar per mangiare calzone fritto ed arancina. Preso un caffè lascio il paese e mi dirigo verso il Parco dei Sicani alle spalle di Burgio. Qui comincia un lungo percorso in off-road non consigliato a moto stradali.  Dopo circa sei chilometri immerso in una natura meravigliosa giungo ai ruderi dell'Eremo di S. Adriano, in larga parte ricoperti dalla vegetazione. Le origini risalgono a Guglielmo I per sciogliere un voto fatto alla vergine in un momento di grave pericolo quando, a caccia in quei boschi, aveva rischiato di essere ucciso da un cinghiale inferocito. Oggi restano i muri perimetrali della struttura che risale al XVII sec. . Il luogo è davvero bello soprattutto per la vegetazione che compre per intero  e regge allo stesso tempo l’eremo. Dopo essermi fermato ad una fonte di acqua per rinfrescarmi proseguo la strada della forestale.  Dopo un largo giro giungo finalmente sulla strada che conduce all’ultima tappa di oggi, Il Santuario della Madonna di Rifesi edificato nel 1170 dal normanno Ansaldo, castellano del Palazzo Reale di Palermo durante il vescovato ad Agrigento di Gentile. Luogo incantevole immerso nella natura dove ogni seconda domenica di Agosto, da tempo immemorabile, avviene la processione del Crocifisso di Rifesi che dalla Chiesa Madre viene trasportato verso il Santuario. La leggenda racconta che il Crocifisso ligneo sia stata scolpito nel 1200 da un pastore che utilizzò il legno di un albero. Riuscì a scolpire tutto il Cristo tranne la testa.  Questa fu ritrovata già scolpita dal pastore ai piedi di una quercia detta la «celsa di lu Signuri» e che la stessa quercia, in seguito, fu colpita da un fulmine e di essa rimase un fusto monco, dalle sembianze di una croce. Insomma leggende antiche che si tramandano nel tempo. É ora di fare rientro verso casa. Alla prossima.

 

 

 

 

Per chi volesse partecipare alle nostre gite fuori porta fracharly2001@yahoo.it o chiami il numero 3286183426. Non si accettano “SMANETTONI”

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Francesco